BRUCIATA VIVA
Recensione:
Bruciata viva è un libro-testimonianza autobiografico, che narra la crudele storia di Suad, in un piccolo villaggio della Cisgiordania, dove nascere donna è una maledizione.
Suad, con molta forza di volontà, narra la sua vita, la crudeltà e freddezza del padre, le leggi ingiuste del suo villaggio, la discriminazione delle donne, l’onore della famiglia, le violenze maschili che le donne sopportano, le particolari usanze e il difficile ritorno alla vita in un paese a lei sconosciuto.
Racconta di come, un giorno, mentre faceva il bucato nel giardino, arrivò suo cognato, e dopo una rassicurante affermazione, le svuotò addosso una tanica di “liquido freddo” e subito dopo le diede fuoco. Appunto “bruciata viva”, la punizione inflittale per aver commesso il peggiore dei peccati: essere rimasta incinta prima del matrimonio. Quello doveva essere l’uomo della sua vita, colui che le aveva promesso di sposarla , l’uomo che amava e che invece è scappato lasciandola sola.
Ma lei, nonostante le ustioni di terzo grado e la pessima assistenza medica ricevuta in ospedale, grazie a Jacqueline, una donna che era in Medio Oriente per Terre des hommes, un’organizzazione umanitaria che collabora con il Comitato Internazionale della Croce Rossa per dare aiuto ai bambini abbandonati, handicappati o denutriti p, è riuscita a sopravvivere e a partorire il suo bambino, fuggendo in Europa.
Qui si è rifatta una vita e,con un nuovo nome e con indosso una maschera che protegge e nasconde il suo viso deturpato dal fuoco, è riuscita a sfidare la legge degli uomini e la loro sete di vendetta.
Suad è lo pseudonimo che ha scelto per spezzare il tabù del silenzio e dell’accettazione, per far conoscere a tutti la sua storia, una storia che ha fatto il giro del mondo, che ha commosso e indignato milioni di lettori.
Un libro che cattura e fa capire come la donna “bianca” sia fortunata, una storia che ci fa sentire nullità quando pensiamo che la vita abbia smesso di sorriderci.
Federica Tarducci
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